Bertrand Russell è un filosofo e matematico inglese. Nasce a Ravenscroft, il 18 maggio 1872 in una famiglia aristocratica. A diciott’anni si iscrive al Trinity College di Cambridge, dove studia matematica e filosofia. Dopo la laurea, diviene ricercatore e insegnante presso lo stesso istituto. S’interessa agli studi di logica del tedesco Gottlob Frege, che mirano a ricondurre tutta la matematica alla pura logica, rendendola indipendente sia dall’esperienza che dall’intuizione umana. Ciò è possibile tramite la riduzione della matematica a pochi assiomi e concetti base.

Ma proprio in uno di questi concetti di base, quello d’insieme, Russell individua una contraddizione interna, che illustra con il celebre paradosso del barbiere. In un paese c’è un unico barbiere che deve radere tutti quelli che non si possono radere da soli: ma da chi si farà radere il barbiere? Il barbiere potrebbe radersi da solo, ma per definizione può radere solamente coloro che non si possono radere da soli. Si trova perciò nell’impossibilità di radersi e va quindi a far parte dell’insieme di coloro che non si possono radere da soli, che sono proprio gli individui che lui deve radere. Paradossalmente quindi fa parte e non fa parte dell’insieme allo stesso tempo.

Russell risolve il rompicapo nei Principia mathematica, con la teoria dei tipi. Questa teoria istituisce una gerarchia tra gli insiemi che impedisce agli elementi di entrare in contraddizione tra loro. Dal 1914, stimolato dal dialogo con l’allievo Ludwig Wittgenstein, lavora alla teoria dell’atomismo logico. Per Russell la realtà è scomponibile in elementi semplici e logici, che trovano espressione in proposizioni atomiche, cioè frasi elementari come “Socrate è mortale”. Russell sottopone quindi il linguaggio a una rigorosa analisi logica che lo rende simile al linguaggio matematico e ne fa un efficace strumento d’indagine per una più razionale conoscenza del mondo.

Russell è anche impegnato nel dibattito politico: critica l’intervento inglese nella Prima Guerra Mondiale, venendo allontanato dal Trinity College e poi incarcerato per 6 mesi. Il suo pensiero è rilevante anche in ambito etico-politico. Russell dà grande importanza alla libertà morale e di pensiero dell’individuo, in contrapposizione al conformismo della società. A riguardo scrive opere come Matrimonio e morale che nel 1950 gli valgono il premio Nobel per la letteratura. È un fervente pacifista: nel 1955 insieme ad Einstein realizza un manifesto per la riduzione degli armamenti nucleari, mentre negli anni ‘60 denuncia i crimini di guerra commessi dagli USA in Vietnam. Muore il 2 febbraio 1970 a Penrhyndeudraeth, in Galles. È ritenuto uno dei padri della filosofia analitica, corrente del ‘900 che considera l’indagine filosofica come ricerca scientifica.

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