Eric Hobsbawm è uno storico britannico. Testimone degli eventi che hanno segnato il Novecento, è autore del saggio Il Secolo Breve. Eric Hobsbawm nasce il 9 giugno 1917 ad Alessandria d'Egitto da una famiglia di origini ebraiche. Suo padre è cittadino britannico; sua madre è viennese. Dopo la prima guerra mondiale, la famiglia si trasferisce prima a Vienna poi a Berlino. Qui, Hobsbawm assiste all’ascesa al potere di Adolf Hitler. Nel 1933 si stabilisce in Inghilterra, dove frequenta il King's College di Cambridge. Interessato alle teorie marxiste, a 20 anni aderisce al Partito Comunista Britannico. Dopo aver partecipato alla seconda guerra mondiale, riprende gli studi a Cambridge. Consegue il dottorato nel 1947 con una tesi sulla Fabian Society, movimento politico ottocentesco di ispirazione socialista.

In questi anni Hobsbawm matura il suo orientamento storiografico. Lo storico, a suo avviso, non deve limitarsi alla semplice elencazione dei fatti. Deve trovare il senso della storia, ricostruire la direzione che gli eventi intraprendono nel lungo periodo. Nei suoi studi, ciò che più lo interessa è l’evoluzione delle strutture economiche e sociali. Con questo approccio metodologico, lavora come ricercatore a Cambridge e collabora alla rivista “Past and Present”. Inoltre è nel gruppo di storici del Partito Comunista Britannico. Hobsbawm dedica buona parte delle sue ricerche alle classi lavoratrici, ai movimenti di rivolta e alla storia dei nazionalismi. Fuori dell’ambito accademico, la fama di Hobsbawm si deve soprattutto alle ampie sintesi con cui ha ricostruito la storia dell’Ottocento e del Novecento. Fra questi saggi, il più noto è Il Secolo Breve, uno dei testi più discussi degli ultimi anni. Pubblicato in Inghilterra nel 1994 e presto tradotto in tutto il mondo, offre un grande affresco del Novecento, e ne fornisce una nuova periodizzazione.

Il “secolo breve” si apre nel 1914 con lo scoppio della Grande Guerra, e si chiude nel 1991 con la dissoluzione dell’Unione Sovietica. È scandito in tre fasi distinte. “L’età della catastrofe”, racchiusa tra le due guerre mondiali, è segnata dalla crisi delle istituzioni liberali e dall’avvento dei totalitarismi. Nel secondo dopoguerra, si apre “L’età dell’oro”, una fase di crescita economica e progresso sociale che dura fino ai primi anni ’70. Questa fase è caratterizzata dall’antagonismo tra Stati Uniti e Unione Sovietica, tra liberalismo e socialismo reale. Dagli anni ’70 inizia un nuovo periodo di crisi, “La frana”, che culmina con il crollo dei regimi comunisti. Dopo la fine del Comunismo, si aprono nuovi scenari, ai quali Hobsbawm dedica i suoi studi più recenti.
A 85 anni, Hobsbawm racconta il suo percorso intellettuale in Anni interessanti. Autobiografia di uno storico.
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