Erich Fromm, filosofo e psicanalista tedesco, è una figura di spicco nel campo delle scienze sociali. Fromm nasce a Francoforte, in Germania, il 23 marzo 1900 da una famiglia di origine ebraica. A 22 anni si laurea in filosofia. In seguito si avvicina alla psicanalisi, la disciplina fondata alla fine dell’800 da Sigmund Freud. La psicanalisi studia l’inconscio, ossia l’insieme di processi che avviene nella mente sotto la soglia della coscienza. Secondo Freud, i disturbi mentali sono frutto di traumi che l’inconscio non ha ancora superato.

Dall’età di 25 anni Fromm inizia a praticare la professione di psicanalista. A 30 anni scrive un saggio sulle funzioni sociali e psicologiche delle religioni: l’opera viene pubblicata sulla rivista “Imago”, diretta da Freud. Al contempo Fromm collabora con la Scuola di Francoforte, un gruppo di studiosi che si rifà al pensiero del filosofo Karl Marx. Marx critica il capitalismo, cioè il sistema sociale corrente, dove la maggior parte della ricchezza è nelle mani di pochi. Secondo Marx, il popolo deve prendere il potere ed eliminare ogni forma di disuguaglianza. Questa teoria viene chiamata socialismo.

Nel 1933 in Germania si afferma il Partito nazista di Adolf Hitler, che inizia a perseguitare gli ebrei. Per questo Fromm lascia il Paese. Trascorre quasi vent’anni negli Stati Uniti, insegnando psicanalisi all’università. In questo periodo si dedica a elaborare le sue teorie. Fromm applica la psicanalisi a interi popoli. Trattando la società come un unico organismo, afferma che il capitalismo è una malattia della società. Il sistema capitalista, che costringe le masse a lavorare per il profitto di pochi, infligge continuamente traumi all’inconscio collettivo.

In sostanza, il pensiero di Fromm è una sintesi di Freud e Marx. Ma è anche un loro superamento. Freud sostiene che le origini dei traumi sono da ricercare nel passato degli individui. Fromm obietta che i traumi sono legati anche all’ambiente: quindi alle strutture di governo sotto le quali gli individui si trovano a vivere. Quanto a Marx, Fromm afferma che un’applicazione troppo rigida del socialismo porta ad eccessive limitazioni della libertà individuale.

Per questo auspica una versione ammorbidita del socialismo, detta socialismo umanista. Fromm espone le sue teorie in numerosi libri. Il più celebre è Avere o essere?, uno studio sui danni sociali del sistema capitalista. Fromm muore vicino a Locarno, in Svizzera, il 18 marzo 1980, all’età di quasi 80 anni. Le sue opere avranno una grande influenza. Ancor oggi esiste un filone di psicanalisi che si richiama al lavoro di Erich Fromm.

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