Il gabbiano appartiene alla famiglia dei Laridi. Tra le specie più conosciute vi sono il gabbiano reale mediterraneo, quello comune, il mugnaiaccio che vive in Europa e Nord America, e lo zafferano. Il gabbiano è un uccello dal tronco slanciato, testa grande, becco forte e acuminato, ed è caratterizzato da lunghe ali appuntite, la cui apertura raggiunge il metro. Il piumaggio è generalmente bianco, grigio o nero negli adulti, mentre nei giovani è macchiato di bruno. Nidifica in colonie numerose, spesso in vicinanza d’insediamenti umani e vi si allontana solo durante il periodo dell’accoppiamento. Vive sia lungo le coste, che nell’entroterra, popolando anche le regioni artiche. I gabbiani sono ottimi volatori, abili nello sfruttare le correnti d’aria per risparmiare le energie. Il gabbiano è onnivoro. La sua alimentazione è prevalentemente costituita da pesci e molluschi, anche se durante gli anni si è abituato a nutrirsi di rifiuti urbani e resti animali e vegetali.

Il periodo riproduttivo cade in primavera e in estate e porta alla costituzione della coppia che rimarrà unita per tutta la stagione, essendo il gabbiano tendenzialmente monogamo. Durante il rituale di corteggiamento, il maschio assume anche comportamenti aggressivi, che vengono interpretati dalla femmina come sintomo di forza. Dopo l’accoppiamento avviene la preparazione del nido. Qui vengono deposte le uova, due o tre al massimo, che vengono covate alternativamente dal maschio e dalla femmina per 20-30 giorni. Appena nati sono ricoperti da un ridotto piumaggio, hanno gli occhi aperti e sono già in grado di reggersi sulle zampe. I piccoli vengono alimentati dai genitori che rigurgitano il cibo nel loro becco. Il pulcino del gabbiano reale riconosce nella macchia rossa sul becco della madre l’arrivo del cibo e istintivamente la picchietta col becco per ricevere nutrimento. Le penne cominciano a svilupparsi intorno alle 4-6 settimane ma è solo alla settima che i piccoli si allontanano dal nido e cominciano a volare. Il volo del gabbiano è considerato simbolo di libertà, indipendenza, ebbrezza. Nella mitologia indiana il gabbiano è “colui che possiede la luce”. Ed è in una simile accezione che Richard Bach racconta di questo animale nel suo romanzo Il gabbiano Jonathan Livingston: qui, infatti, il volo del gabbiano diventa metafora della gioia di vivere e della ricerca di un contatto intimo e profondo con la natura e con le proprie potenzialità.
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