Il gufo è un uccello appartenente all’ordine degli Strigiformi. Allo stesso ordine appartengono anche civette e barbagianni. È un uccello rapace: è carnivoro e si nutre di prede vive, roditori, uccelli e insetti. Gli esemplari più grandi possono attaccare anche lepri e anatre. È un animale notturno: ha una buona vista e un udito finissimo che gli consente di percepire suoni a chilometri di distanza. I grandi occhi gialli sono pressoché fissi nelle orbite. L’incapacità di ruotare gli occhi è compensata da un’ampia mobilità del collo, che consente ai gufi di ruotare quasi completamente la testa. I gufi sono diffusi a ogni latitudine e si adattano a tutti gli ambienti, dai deserti alle foreste. Esistono diverse specie di gufi che si differenziano per peso, grandezza e habitat: il gufo reale, con 2 metri di apertura alare, è il più grande, mentre il gufo elfo, alto circa 15 centimetri, è il più piccolo. Il gufo comune è di taglia media ed è diffuso in Europa e nell’Africa nordoccidentale. Nel nord America e in alcune zone a nord dell’Asia è frequente il gufo di palude. Il gufo delle nevi invece è tipico del circolo polare artico.

Il gufo conduce vita notturna e solitaria. Durante il giorno si nasconde nella vegetazione e dorme sugli alberi. Al tramonto dà il via alla caccia. Individuata la preda, plana rapidamente su di essa, la afferra con gli artigli, la stordisce con un colpo del becco e la ingoia intera. Poi elimina gli scarti, ossa e pelo, rigurgitandoli sotto forma di palle chiamate borre. Durante il corteggiamento, il maschio emette richiami che possono essere uditi dalla femmina anche a chilometri di distanza. Dopo l’accoppiamento, la femmina depone le uova in un luogo scelto dal maschio: un anfratto roccioso, il nido di un altro uccello, o la cavità di un albero.
Le uova, in genere non più di 5, si schiudono dopo circa 30 giorni. I piccoli restano nel nido per un mese prima di diventare autonomi. La credenza popolare che associa il gufo alla malasorte risale al medioevo: a quel tempo si riteneva che i gufi fossero streghe travestite. La presenza di un gufo, dunque, era considerato presagio di sventure.
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