Günter Grass è uno fra i più noti scrittori tedeschi. Nasce il 16 ottobre 1927 a Danzica, da padre tedesco e madre polacca. All’età di quindici anni cerca di entrare come volontario in Marina come sommergibilista: respinto, viene poi arruolato, verso la fine della guerra, nelle SS. L’esperienza bellica dura pochi mesi, e si conclude in un campo di prigionia americano. Qui Grass lavora per due anni in miniera, e impara a scolpire. Tornato in libertà, studia Scultura e Arti grafiche, prima a Düsseldorf, poi a Berlino. Nel 1955 è chiamato a leggere alcuni versi al circolo del Gruppo 47, un movimento letterario che cerca di rivitalizzare la cultura tedesca dopo l’esperienza nazista. Del gruppo fanno parte Heinrich Böll e Hans Magnus Enzensberger. In questo periodo Grass scrive le sue prime poesie e le prime commedie, che appartengono al filone del teatro dell’assurdo: tra queste, Zio, zio e Ventidue denti.

Nel 1956 si trasferisce con la moglie, la ballerina Anna Schwarz, a Parigi, dove comincia la stesura de Il tamburo di latta. Il romanzo, pubblicato nel 1959, riscuote subito un clamoroso successo internazionale. Il protagonista, Oskar Matzerath, narra la propria storia dal momento in cui, a tre anni, decide di smettere di crescere: da lì in poi, battendo sul suo tamburo di latta, denuncia gli orrori e le follie dell’umanità. Il romanzo fa parte, con Gatto e topo, del 1961, e Anni da cani, del 1963, della cosiddetta Trilogia di Danzica, una serie di ritratti della piccola borghesia tedesca prima e durante la Seconda guerra mondiale. Rientrato nel 1960 a Berlino, partecipa attivamente alla vita politica, appoggiando il Partito Socialista, e continua la sua attività di scrittore unita a quelle di scultore e illustratore. Il rombo, del 1977, inserisce altri temi importanti nella poetica di Grass, come il rapporto tra uomo e donna e la questione femminista.

Nel 1978 divorzia, per risposarsi l’anno successivo con Ute Grunert. Dal 1983 al 1986 è presidente dell’Accademia di Belle Arti di Berlino. Del 1995 è il romanzo È una lunga storia, in cui Grass definisce la riunificazione delle due Germanie troppo affrettata. Nel 1999 riceve il Premio Nobel per la Letteratura con la seguente motivazione: “attraverso favole di umore nero, ha dipinto la storia dimenticata”. Nello stesso anno pubblica la raccolta di racconti Il mio secolo. Nel 2006, in un’intervista al giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, Grass rivela, per la prima volta pubblicamente, la sua esperienza giovanile nelle SS, spiegando che offrirsi volontari per il servizio militare era una scelta comune per quelli della sua generazione: un modo per voltare le spalle ai genitori. Nonostante le aspre polemiche che ne seguono, la maggioranza dell’opinione pubblica continua a vedere in Grass uno degli autori che, attraverso il filtro del grottesco, interpreta meglio il tentativo dei tedeschi di fare i conti col passato.

Join OVO
* required fields

By proceeding with the registration I declare I have read and accepted the

Join OVO
OR
SIGN UP
  •   Forgot your password?
Reset your password