Joseph Raymond McCarthy è un politico americano, senatore del Wisconsin dal 1947 al 1957. Da lui prende il nome il maccartismo, periodo della storia statunitense caratterizzato da un clima persecutorio nei confronti di cittadini americani sospettati di comunismo. McCarthy nasce a Grand Chute nel Wisconsin, il 14 novembre 1908. Nel 1935, si laurea in Legge e, a trent’anni, diviene il giudice più giovane mai eletto in Wisconsin. Nel 1942, durante la Seconda guerra mondiale, si arruola nei marines. La sua partecipazione alla guerra diventa l’argomento forte della campagna elettorale che, a soli 38 anni, lo porta al Senato nelle fila dei repubblicani.

Quando McCarthy entra in politica è in corso la cosiddetta guerra fredda, conflitto non dichiarato che dalla metà degli anni ‘40 oppone il blocco comunista guidato dall’URSS e gli Stati Uniti coi loro alleati. Fin dagli anni ’40, negli USA, la Commissione sulle attività antiamericane sta conducendo una violenta campagna anticomunista, che per la sua durezza viene detta “Caccia alle streghe”. Fra i più colpiti ci sono gli artisti di Hollywood. Il 9 febbraio del 1950, durante un discorso pubblico, il senatore McCarthy dichiara di avere una lista di nomi di simpatizzanti comunisti che lavorerebbero per il Dipartimento di Stato. La notizia ha vastissima risonanza. McCarthy diventa celebre e le sue accuse rafforzano le paure di molti americani. Sull’onda delle dichiarazioni di McCarthy viene istituito un comitato che ha il compito di verificarne la fondatezza. Le indagini dimostrano la mancanza di prove sostanziali. Ciononostante, la campagna anticomunista di McCarthy continua. Nel 1952 è rieletto senatore e diventa capo di un’apposita commissione d’indagine.

Il clima del paese è sempre più teso: vengono accusati di spionaggio e di affiliazione al partito comunista numerosi personaggi pubblici. Le loro vite e carriere sono spesso gravemente compromesse. McCarthy arriva a dubitare anche del Presidente Eisenhower. Nel 1954, per 36 giorni, vengono trasmessi in televisione gli interrogatori a cui McCarthy sottopone diversi ufficiali dell’esercito americano. I metodi bruschi del senatore offuscano l’immagine che gli americani hanno di lui. Nel 1954, i repubblicani perdono la maggioranza al Senato. Molti dei suoi stessi compagni di partito gli voltano le spalle. Il Senato avvia una procedura contro McCarthy, che accusato di abuso d’ufficio è costretto a lasciare la politica. McCarthy trascorre gli ultimi anni di vita nell’ombra e nell’alcolismo, e il 2 maggio 1957 muore al Bethesda Naval Hospital di Washington.

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