Pëtr Arkad'evič Stolypin è primo ministro della Russia dal 1906 al 1911. Nasce il 14 aprile 1862 nella città tedesca di Dresda. Membro di una famiglia nobile e influente dell’aristocrazia russa, cresce nella provincia lituana di Kovno. Dopo gli studi in giurisprudenza, nel 1889 diventa rappresentante della nobiltà di Kovno. Negli anni seguenti è promosso governatore di due province dell’Impero russo, dapprima a Grodno, e poi a Saratov. Nel 1905, una rivolta esplosa a San Pietroburgo si diffonde a tutta la Russia: operai e contadini scendono in piazza e chiedono maggiori libertà e diritti. L’esercito dello zar Nicola II Romanov apre il fuoco sulla folla, provocando decine di vittime. Dopo duri scontri, i soldati riescono a riportare l’ordine. In seguito alle manifestazioni, lo zar concede ai ribelli la creazione della Duma, un’assemblea parlamentare che rappresenta gli interessi del popolo. In occasione delle proteste, Stolypin si è dimostrato uno dei governatori più spietati e solerti nel far rispettare il volere dello zar. La sua fedeltà viene ricompensata: nel maggio del 1906 è ministro degli interni, e pochi mesi dopo è nominato primo ministro. Il governo di Stolypin è energico, a tratti autoritario: di fronte alla richiesta dei parlamentari di partecipare attivamente al dibattito politico, il nuovo primo ministro scioglie la Duma e indice nuove elezioni, per far nascere una Duma a lui più fedele.

Nel corso del 1906, avvia una profonda riforma agraria. In Russia, i contadini vivono in condizioni molto dure, con pochi diritti e nell’impossibilità di acquistare le terre che lavorano. Stolypin vuole far sì che i contadini possano diventare proprietari, in modo da creare una classe di piccoli latifondisti contraria ad ogni idea di rivoluzione, e fedele allo zar. Parallelamente, reprime ogni opposizione politica: impone leggi speciali per stroncare le proteste, chiude giornali critici verso il potere zarista, e organizza processi sommari. La creazione di tribunali militari permette al governo di eliminare i potenziali oppositori: migliaia di sospetti vengono impiccati. Il nodo scorsoio del cappio diventa tristemente noto come la cravatta di Stolypin. Infastidito dalle critiche dei parlamentari, nel 1911 Stolypin sospende nuovamente la Duma: osteggiato da sempre dalla sinistra, questa azione autoritaria provoca l’allontanamento anche della destra moderata. Nel settembre 1911, Pëtr Stolypin è a Kiev. Mentre sta assistendo a una rappresentazione lirica, un militante di sinistra gli spara: muore quattro giorni dopo, il 18 settembre 1911, all’età di 49 anni.

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