La pecora è un mammifero erbivoro, ruminante, appartenente famiglia dei bovidi. È diffusa in tutto il mondo tranne nelle zone artiche. Allevata dall’uomo da circa 10.000 anni, discenderebbe dal muflone selvatico. Ha fronte pianeggiante, labbra mobili e un fitto pelo soffice e sottile, detto lana. Oltre ad alcune razze selvatiche, ne esistono numerose razze domestiche, che l’uomo ha selezionato nel corso del tempo e che si distinguono per dimensioni e per tipo di lana. Nelle razze più grandi, il maschio, detto ariete o montone, può arrivare a pesare 190 chilogrammi. Alcune razze possiedono corna ricurve. La pecora trascorre gran parte delle sue giornate brucando l’erba dei prati. Il sistema orale di cui è dotata le consente di brucare grandi quantità di erba in poco tempo ed è molto più efficace di quello di cui dispongono le mucche. Prima, la pecora afferra l’erba stringendola tra la lingua e il labbro superiore; quindi la strappa, premendo gli incisivi inferiori contro una placca ossea non dentata che si trova nella parte superiore della bocca.

La pecora è un animale dal carattere mansueto, sociale e gregario, che tende spontaneamente a formare greggi e a seguire un leader. Si riproduce molto velocemente: la gestazione è di soli 5 mesi. La femmina può partorire ogni anno da 1 a 5 piccoli, anche se in genere non ne partorisce più di due. I cuccioli di pecora, chiamati agnelli, nel giro di poche ore sono in grado di muovere i primi passi. Nemici naturali delle pecore sono coyote e lupi, che possono ucciderne in gran numero azzannandole alla gola. Non è raro che le pecore vengano attaccate anche dagli orsi. La pecora vive in media 10-12 anni, ma talvolta può raggiungere anche i 20. L’allevamento della pecora ha sempre avuto grande importanza per l’uomo: oltre alla lana e al latte, infatti, se ne utilizzano anche la pelle e la carne. Per questo motivo, presso molte religioni, l’agnello viene offerto in sacrificio agli dei e ancora oggi viene mangiato in occasione delle festività.