La Basilica Superiore d’Assisi ospita gli affreschi di Giotto sulla vita di San Francesco. La costruzione della basilica inizia nel 1228, il giorno dopo la canonizzazione di Francesco, il figlio di un ricco mercante umbro che si spoglia dei suoi privilegi e incarna il ritorno a un modello evangelico di carità e umiltà cristiana. Per la decorazione della basilica vengono chiamati i migliori artisti. Il pittore Cimabue giunge ad Assisi con uno stuolo di allievi tra i quali il giovane Giotto che collabora agli affreschi delle Storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, in particolare alle Storie di Isacco. Quasi vent'anni dopo l’allievo diventa maestro. Il generale dell’Ordine Francescano affida a Giotto il ciclo di affreschi sulla vita di San Francesco.

Per Giotto è un’occasione unica: non esiste alcuna tradizione iconografica codificata sulle storie del Santo a legargli le mani; ha a disposizione un grande spazio bianco da riempire come vuole. Il pittore sceglie di raccontare l’umanità dei personaggi, ne cura la fisicità e dà rilievo agli elementi naturali del paesaggio, interpretando così al meglio il messaggio francescano d’amore per tutte le cose del Creato. Nell’episodio della Rinuncia ai beni terreni Francesco è rappresentato nella sua nudità con grande realismo anatomico. La mano di Dio indica Francesco come unico depositario del messaggio cristiano. Molte le scene corali; la folla è compatta, disegnata come un unico volume. Giotto però non rinuncia alle individualità, cura le fisionomie dei personaggi e li veste con realismo. Lo spettatore trecentesco ha l’impressione di trovarsi di fronte a una scena di vita vera nella quale può immedesimarsi con facilità.

La capacità di Giotto di dipingere con moderna sensibilità prospettica è evidente nel Presepe di Greccio, dove il crocifisso inclinato verso il fondo della scena accentua la profondità dello spazio. Da un affresco all’altro il paesaggio si arricchisce di molteplici variazioni: i piccoli alberi sulle rocce del Miracolo della fonte creano un ambiente ostile e accentuano l’eccezionalità dell’evento soprannaturale, mentre quelli folti e rigogliosi de La predica agli uccelli sottolineano la benevolenza della natura.

Join OVO
* required fields

By proceeding with the registration I declare I have read and accepted the

Join OVO
OR
SIGN UP
  •   Forgot your password?
Reset your password