Il Crocifisso di Giotto nella Chiesa di Santa Maria Novella è una tempera su tavola con oro e vetri di 578 cm x 406. Commissionata dai frati Domenicani e realizzata intorno al 1290, spicca per la sua distanza dall’immobile spiritualità della pittura bizantina e anticipa la raffinatezza stilistica che Giotto raggiungerà nei crocifissi realizzati negli anni successivi. Giotto non è il primo che si allontana dalla fissità del Cristo che trionfa sulla morte, il Christus triumphans bizantino. Prima di lui, i pittori toscani Giunta Pisano e Cimabue, pur mantenendo ancora un tipo di rappresentazione bidimensionale, scelgono un’inedita postura curva del corpo sulla croce: è il nuovo modello iconografico del Christus patiens, il Cristo sofferente, che si diffonde nell’Italia centrale dalla seconda metà del ‘200.

Ma Giotto va oltre, e sceglie di rappresentare la dimensione umana del Cristo con un nuovo linguaggio pittorico attento alla plasticità delle forme. Il corpo di Gesù cede alla forza di gravità, cade pesantemente verso il basso e abbandona l’innaturale posa arcuata del busto propria dei crocifissi di Pisano e Cimabue. La figura acquisisce tridimensionalità, concretezza, volume. Le mani, ormai prive di forza, sono dipinte con grande naturalezza e senso della profondità spaziale. I piedi, sovrapposti e fissati alla croce con un unico chiodo, indicano una moderna sensibilità prospettica ancora sconosciuta a Cimabue, che nella sua croce del 1270 dipinge i piedi disgiunti e fissati con due chiodi. Un getto di sangue schizza con forza dalla ferita nel costato, accentuando così l’intensità drammatica della scena. Alle estremità della tavola orizzontale sono raffigurati la Vergine e San Giovanni. Il loro sguardo diagonale segue la direzione delle braccia di Gesù contribuendo all’equilibrio compositivo della costruzione spaziale.
In basso, sulla base trapezoidale, Giotto dipinge alcune rocce che rappresentano una chiara allusione al monte Calvario; questo riferimento scenografico trasporta in qualche modo il crocifisso all’interno di un paesaggio reale. Alla fine degli anni 80 il Crocifisso di Santa Maria Novella affronta un restauro che dura fino al 2001. Dai lavori emerge che il supporto ligneo della croce è stato ingrandito durante l’esecuzione: la tavola viene adattata da Giotto per poter dare al Cristo le dimensioni di un vero corpo umano. Il Crocifisso si trova nella Chiesa di Santa Maria Novella a Firenze.
Join OVO
* required fields

By proceeding with the registration I declare I have read and accepted the

Join OVO
OR
SIGN UP
  •   Forgot your password?
Reset your password