Psicologo statunitense, Carl Rogers è considerato uno dei fondatori della psicologia umanistica. Nasce a Oak Park, nei dintorni di Chicago, l’8 gennaio 1902. Proviene da una famiglia colta e agiata. Dopo aver studiato agraria, storia e teologia, decide di approfondire lo studio della psicopedagogia, e consegue il dottorato alla Columbia University. Poi per 12 anni si occupa di minori in difficoltà. Attraverso l’osservazione dei bambini, Rogers elabora una concezione dell’uomo profondamente positiva: l’uomo, dice lo studioso, è per natura aperto al mondo esterno, alle relazioni, all’integrazione e all’adattamento. Grazie a questa apertura, l’individuo si sviluppa, e si evolve seguendo la propria natura.

Talvolta però alcuni ostacoli intervengono a bloccare l’autorealizzazione dell’individuo. Questi ostacoli, dice Rogers, derivano dall’infanzia: per la paura di perdere l’affetto dei genitori, infatti, il bambino accetta e assimila i valori e i modelli che gli vengono imposti. Questi valori possono entrare però in conflitto con la natura profonda dell’individuo, e causare così un malessere psichico. Questo tipo di malessere, secondo Rogers, non può essere curato dalle psicologie tradizionali, che si basano su metodi prestabiliti e strumenti già dati. La natura del paziente verrebbe così costretta nuovamente a uno sistema di riferimento che non gli appartiene.

Per Rogers, il terapeuta deve instaurare un rapporto di empatia e armonia con il paziente. In questo modo, il paziente si sente accolto, accettato e intimamente compreso, ritrova la propria natura più autentica, e può così avviarsi verso una genuina esperienza di crescita e autorealizzazione. All’inizio degli anni 60, insieme ad altri psicologi, tra cui Abraham Maslow, fonda l’Associazione americana della psicologia umanistica. La psicologia umanistica si propone come alternativa alle due scuole di psicologia allora dominanti: la psicoanalisi e il comportamentismo. Nucleo della psicologia umanistica è l’idea che l’uomo è mosso dal bisogno di realizzare la propria natura e la propria unicità.

Nel ’61 Rogers pubblica il suo studio più noto, On Becoming a Person, uno dei testi di riferimento della psicologia umanistica. Nel corso degli anni Rogers continua la sperimentazione della sua terapia, applicandola ad altri ambiti, come la terapia di gruppo, l’educazione, e la risoluzione dei conflitti di tipo sociale come quelli religiosi, razziali e politici. A questo scopo, fonda l’Institute for Peace e viaggia in molti Paesi per promuovere la conciliazione e il miglioramento dei rapporti interculturali.

Il 4 febbraio 1987, Carl Rogers muore a La Jolla, in California, all’età di 85 anni.

Il suo approccio incentrato sulla persona avrà notevole influenza sugli sviluppi della moderna psicoterapia.

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