Enrico Castellani è un artista italiano attivo dalla fine degli anni ’50. La sua è una vicenda artistica di rara coerenza, la cui idea centrale è rimasta costante nel tempo: trasformare la superficie della tela in un sistema alternato e razionale di luci e ombre. Enrico Castellani nasce a Castelmassa, in provincia di Rovigo, il 4 agosto 1930. Dopo la laurea in architettura a Bruxelles, si trasferisce a Milano per lavorare in uno studio.

Frequenta gli ambienti artistici vicini all’Accademia di Brera e stringe amicizia con Piero Manzoni, con cui fonda la rivista “Azimuth” nel 1959 e l’omonima galleria: un doppio cantiere culturale che li mette in connessione con realtà internazionali. Se i suoi primi lavori rimandano all’informale, già nel 1959 Castellani realizza un’opera paradigmatica: chiodi e nocciole sono collocati sul diritto e sul rovescio della tela che viene così introflessa ed estroflessa.

Questa tecnica caratterizza tutta la sua produzione, come se una coerenza estrema lo portasse a creare sempre la stessa opera, unica ma infinita nelle sue variazioni. L’esperienza di Enrico Castellani, basata sulla convinzione che l’arte debba essere una riflessione sull’arte stessa, procede ancora oggi attraverso un attento processo di aggiornamento sistematico che rende le sue opere instancabilmente contemporanee.
Fonti
R. Wirz, F. Sardella (a cura di), Catalogo ragionato 1955-2005, G. Celant (a cura di), Enrico Castellani, S. Evangelisti, A. Maggi, Enrico Castellani, A. Zevi, Castellani
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