Joseph Goebbels, uno dei più stretti collaboratori di Adolf Hitler, è il Ministro della Propaganda del regime nazista. Joseph Paul Goebbels nasce il 29 ottobre 1897 a Rheydt, cittadina industriale della Renania, una regione occidentale della Germania. Una malattia contratta durante l’infanzia rallenta la crescita della gamba sinistra, rendendolo zoppo. L’invalidità gli impedisce di arruolarsi come volontario per la Prima Guerra Mondiale. Deluso, prosegue gli studi e si laurea in filosofia all’Università di Heidelberg. Nel 1922 rimane affascinato da un comizio di Adolf Hitler e s’iscrive al partito nazionalsocialista. 4 anni dopo è responsabile della sezione di Berlino. “Herr Doktor”, come viene chiamato nel partito, inizia la propria ascesa.

Goebbels si rivela un maestro della propaganda. Riesce istintivamente a mettersi in comunicazione con le masse manipolandone gli animi. Crea il mito del Führer Adolf Hitler, il condottiero che guiderà la Germania al riscatto dopo la sconfitta nella Grande Guerra. L’abilità di Goebbels e le capacità oratorie di Hitler permettono ai nazisti di raggiungere il potere: quando Hitler viene nominato cancelliere il 30 Gennaio 1933, il fedelissimo Goebbels diviene Ministro della Propaganda. Ha 35 anni. Dall’alto della nuova carica, Goebbels raggiunge il controllo di ogni forma di comunicazione della Germania. Utilizza con intelligenza radio, cinema e carta stampata. Crea l’imponente immagine del regime: organizza monumentali parate che celebrano la forza di Hitler e del partito e costruisce grandiosi apparati scenografici per i discorsi. Inventa e mette in scena cerimonie che colpiscono l’immaginazione del popolo: su suo ordine, per esempio, vengono bruciati in piazza i libri non conformi all’ideologia nazista.

In modo graduale e sistematico costruisce la cultura della razza eletta e l’avversione nei confronti degli omosessuali, dei comunisti, degli ebrei, degli handicappati e degli zingari. Nel 1939, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Goebbels pianifica strategie capaci di tenere alto il morale delle truppe e di convincere il popolo della necessità dei sacrifici che sta compiendo. Durante tutto il conflitto, “Herr doktor” è uno degli uomini più vicini a Hitler. Nell’aprile ’45 la Germania è a un passo dalla sconfitta e l’Armata Rossa è alle porte di Berlino. Goebbels e la sua famiglia non lasciano la capitale, restando insieme a Hitler nel suo bunker. Il Führer si suicida il 30 aprile, affidando a Goebbels il comando.

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