Enver Hoxha è l’uomo politico che governa l’Albania per 40 anni. Nasce il 16 ottobre 1908 ad Argirocastro, una città dell’Albania meridionale. In questo periodo l’Albania è un Paese povero e arretrato. L’85% della popolazione è analfabeta. La speranza di vita non supera i 40 anni. Nel 1930, grazie a una borsa di studio, Hoxha s’iscrive all’università in Francia. Qui si rafforzano le sue convinzioni comuniste. Torna in Patria nel 1936. Tre anni dopo, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, l’Albania è occupata dall’esercito italiano. Nel 1941 viene fondato il Partito comunista albanese, che si oppone all’occupazione italiana. Ben presto Hoxha emerge come leader del Partito e capo della Resistenza. Nel 1944 l’esercito guidato da Hoxha riesce a liberare il Paese dagli italiani. Nel ‘46 nasce ufficialmente la Repubblica popolare albanese: Hoxha viene eletto Primo ministro con il 99% dei voti.

Hoxha combatte l’analfabetismo, rende più efficiente la distribuzione di energia elettrica, tenta di modernizzare il settore produttivo. Ma l’Albania resta comunque il Paese più povero d’Europa. Buona parte dei problemi del Paese deriva dalla mancanza di rapporti diplomatici e commerciali con altri Paesi. Hohxa, infatti, chiude l’Albania in una condizione di isolamento quasi assoluto. L’unico uomo col quale Hoxha accetta di dialogare è Josif Stalin, il leader comunista dell’Unione sovietica. Dopo la morte di Stalin, Hoxha chiude i rapporti con l’Unione Sovietica. Inizia però ad avvicinarsi alla Cina comunista di Mao Zedong. Nel 1967, ispirato dalla Rivoluzione culturale di Mao, Hoxha proclama l’Albania primo Stato ateo al mondo. I luoghi di culto vengono distrutti o destinati ad altro uso. È bandita ogni religione.

Nel 1976 muore Mao Zedong. Il suo successore, Deng Xiaoping, inaugura una politica di maggiore apertura verso gli Stati Uniti. Hoxha non lo accetta: è la fine dell’alleanza con la Cina. L’isolamento dell’Albania diventa totale. Negli anni successivi l’ostilità di Hoxha verso i Paesi stranieri cresce a livelli di paranoia. Hoxha fa costruire 500.000 bunker lungo le coste albanesi, come difesa contro un’imprecisata invasione. Inoltre dà inizio alle persecuzioni verso i presunti nemici interni del regime. La polizia di Stato, la Sigurimi, uccide migliaia di persone e ne arresta decine di migliaia. Enver Hoxha muore a Tirana, la capitale albanese, l’11 aprile 1985, a 76 anni. Lascia un’Albania ancora povera e arretrata, ma soprattutto una popolazione chiusa in se stessa. L’8 giugno 1992, 18.000 albanesi in fuga dal loro Paese, approdano sulle coste italiane: è il primo di una lunga serie di sbarchi, chiamati viaggi della speranza.

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