Politico cileno, Salvador Allende è Presidente del Cile dal 1970 al 1973. Salvador Allende Gossens nasce a Valparaíso il 26 luglio 1908. Si laurea in medicina e nel 1933 fonda il Partito Socialista Cileno. A 29 anni entra in Parlamento. Dopo tre tentativi falliti, nel 1970 Allende si candida per la quarta volta alla presidenza della repubblica. Si presenta con Unidad Popular, coalizione di centrosinistra che comprende socialisti, comunisti, radicali e cattolici. Il 4 settembre, Allende vince le elezioni, ma non supera il 50% dei consensi. Spetta perciò al Congresso, secondo la costituzione cilena, nominarlo presidente. Gli Stati Uniti, che hanno interessi economici nel paese, non vedono di buon occhio un eventuale governo di sinistra. Chiedono quindi al presidente uscente Eduardo Frei di non ratificare la decisione del Congresso. Frei non vuole andare contro la costituzione e resiste alle pressioni americane.

A questo punto la CIA, una delle più importanti agenzie di intelligence americane, sperando di provocare la rivolta delle forze
armate e far cadere Allende, organizza il rapimento di René Schneider, comandante in capo dell’esercito. L’agguato però fallisce e Allende ne guadagna in prestigio. Una volta al potere, Allende vara alcune riforme che colpiscono gli interessi dei ceti medio-alti e delle multinazionali. Nazionalizza le banche e le miniere di rame controllate da compagnie americane. Promuove una riforma agraria che redistribuisce le terre dei latifondi ai contadini, e sospende i pagamenti del debito estero. Nel 1971 Fidel Castro è in visita ufficiale nel Paese governato da Allende. Le relazioni diplomatiche tra il Cile e il regime socialista cubano allarmano il presidente americano Nixon. Gli Usa pongono un embargo sulle esportazioni cilene, provocando così il crollo del prezzo del rame, una delle maggiori risorse del Paese.

Il Cile è in crisi, l’inflazione aumenta. Gli USA sovvenzionano i partiti di opposizione e il sindacato dei camionisti, che paralizza il paese con uno sciopero. Anche negozi, scuole, fabbriche e ospedali restano chiusi. La situazione precipita. Nell’agosto 1973 la Camera dei deputati chiede ai militari di assicurare l’ordine pubblico. Il 23 agosto Allende nomina nuovo capo dell’esercito, Augusto Pinochet. L’11 settembre 1973 le forze armate guidate da Pinochet, che 20 giorni prima aveva giurato fedeltà al presidente, con il consenso degli Stati Uniti assaltano e bombardano il Palazzo de La Moneda, la residenza presidenziale in cui si trova Allende. Secondo la tesi ufficiale Salvador Allende muore suicida durante l’assalto. Si sarebbe sparato con un fucile AK-47, regalo di Fidel Castro. Pinochet governa il Cile per 16 anni. Solo quando cade la dittatura, nel 1990, vengono concessi ad Allende i funerali di Stato.

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