Hirohito è il 124° imperatore del Giappone. Regna per 62 anni: dal 1926 al 1989. È il regno più longevo nella storia del Sol Levante. Hirohito nasce il 29 aprile 1901 nel palazzo reale di Aoyama, a Tokyo. Suo padre è l’imperatore Yoshihito e sua madre la principessa Sadako. Nel 1921 Hirohito parte per un soggiorno di 6 mesi in Europa. È il primo principe nella storia del Giappone che intraprende un viaggo all’estero. Nel 1924, a 23 anni, sposa la principessa Nagako Kuni, con la quale avrà 7 figli. Nel 1926 Yoshihito muore e Hirohito diventa il nuovo imperatore del Giappone con il nome di Showa che significa pace illuminata. La funzione dell’imperatore nel sistema politico giapponese di questi anni è contraddittoria. Considerato di natura divina, è posto al centro del sistema stesso, con poteri quasi assoluti e diritto di veto sulle decisioni prese dal governo.

La guida reale dello Stato, però, è in mano ai vertici militari e a un’elite di famiglie che detiene il controllo economico del Paese. Hirohito è isolato dalla politica attiva. La sua figura viene usata dagli organi di governo per giustificare e sancire le proprie decisioni davanti al popolo. Nel 1936 l’ordinamento imperiale viene minacciato da un tentativo di colpo di stato. Il golpe viene sventato dalle truppe governative. Nel 1937 il Giappone invade la Cina. Hirohito non si oppone. 4 anni più tardi, nel 1941, attaccando la base statunitense di Pearl Harbor nell’Oceano Pacifico, il Giappone entra nel secondo conflitto mondiale al fianco di Hitler e Mussolini. In seguito Hirohito dichiarerà di essere stato contrario alle scelte del governo nipponico di questi anni. Nell’agosto del 1945 gli statunitensi umiliano il Giappone sganciando due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki: il Paese è in ginocchio.

Per la prima volta Hirohito interviene manifestamente. Dichiara la resa incondizionata e collabora con gli statunitensi, evitando così il processo per crimini di guerra. Il 15 agosto 1945 è la stessa voce di Hirohito a comunicare via radio la decisione al popolo. Nel 1946 l’imperatore nega le sue origini divine e nel 1947 promulga la nuova Costituzione: il Giappone diventa una monarchia costituzionale e Hirohito rinuncia al diritto imperiale di veto. A Hiroito è stata attribuita parte della colpa della tragedia della seconda guerra mondiale. L’atteggiamento passivo dell’imperatore viene considerato da molti studiosi come una chiara elusione delle proprie responsabilità. Nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale Hirohito riesce, però, a riconquistare il suo popolo. Segue la ricostruzione del Paese e viaggia per il mondo come rappresentante ufficiale del Giappone. E quando nel settembre 1988 si ammala gravemente, il Paese si ferma: vengono annullate tutte le manifestazioni pubbliche e private. Hirohito muore 4 mesi più tardi nel palazzo imperiale di Tokyo il 7 gennaio 1989, a 88 anni.

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