Marco Polo è uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi. Il primo occidentale a descrivere in modo dettagliato gli usi e i costumi dell’antica Cina. Nasce il 15 settembre 1254 a Venezia, in una famiglia di ricchi mercanti originari della Dalmazia. Il padre Nicolò e lo zio Matteo, sono già stati più volte in Oriente. Grazie all’esperienza acquisita sul campo, ricevono da Papa Gregorio X l’incarico di ambasciatori presso la corte cinese. Nel 1271, in partenza per la Cina, i due uomini decidono di portare con loro anche il diciassettenne Marco. Non torneranno a casa per i successivi 25 anni. Nel corso del loro viaggio, i Polo attraversano l’Armenia e la Persia. Sono tra i primi europei a scalare le montagne del Pamir e ad affrontare il deserto dei Gobi. E’ il 1275 quando i Polo arrivano a Pechino, capitale della Cina. In questo periodo l’impero cinese è sotto il dominio dei tartari, un popolo proveniente dalla Mongolia.

Sul trono di Pechino c’è un condottiero mongolo chiamato Kublai Khan. Kublai Khan è affascinato dai suoi ospiti stranieri. In particolare rimane colpito dall’intelligenza di Marco Polo: il giovane veneziano impara in fretta la lingua, i riti e le usanze dell’impero, tanto che ben presto si ritrova perfettamente integrato alla corte cinese. Kublai Khan lo ammira a tal punto che arriva a nominarlo governatore della città di Yangzhou, nella Cina orientale, e ad affidargli una missione diplomatica nel Sud dell’impero. Marco Polo rimane in Cina per 17 anni. Solo nel 1292 Kublai Khan accetta a malincuore di lasciarlo ripartire. Questa volta Marco Polo viaggia per mare: costeggia l’Indonesia, lo Sri Lanka e l’India, per poi fare rientro a Venezia nel 1295. Racconta ai suoi concittadini tutto ciò che ha visto durante la sua permanenza in Cina. Descrive palazzi decorati d’oro, città larghe cento miglia, animali esotici come tigri e rinoceronti.

Si tratta di un racconto così straordinario che nessuno gli crede. Nel 1298, Marco Polo prende parte a una battaglia tra le forze di Venezia e quelle di Genova. Viene catturato e trascorre un anno in una prigione genovese. In questo periodo detta le sue memorie a un compagno di carcere: Rustichello da Pisa. Le memorie vengono poi raccolte nel libro intitolato “Il Milione”: il primo resoconto europeo di un viaggio in Cina. Avrà un enorme successo, ma verrà considerato per anni come un’opera di fantasia. Nel 1299, finita la guerra con Genova, Marco Polo viene liberato e torna a Venezia, dove si sposa e ha tre figli. Paradossalmente, dopo una vita di viaggi e di avventure, muore nel suo letto a quasi settant'anni. E' il gennaio del 1324.

Ci vorrà molto tempo perché il Milione venga riconosciuto come un affidabile documento storico. La sua lettura ispirerà, quasi duecento anni più tardi, le imprese di un altro grande viaggiatore: Cristoforo Colombo.

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