Margaret Thatcher, soprannominata la Lady di ferro, è Primo Ministro del governo inglese dal 1979 al 1990. Nata il 13 ottobre 1925 a Grantham, da un droghiere e una sarta, Margaret Hilda Roberts si laurea in chimica a Oxford nel 1947. Esordisce in politica nel ‘50 quando si presenta alle elezioni con il partito conservatore; non verrà eletta ma entra nella storia come la candidata donna più giovane di Inghilterra. Nel 1951 sposa l’industriale Denis Thatcher; due anni dopo ottiene la qualifica di avvocato. In pochi anni la sua carriera decolla: eletta deputato del Partito Conservatore nel 1959, un decennio più tardi, è ministro dell’Educazione nel governo di Edward Heath.

Nel 1974 Heath perde le elezioni. Appoggiata dall’ala destra del suo partito, la Thatcher assume la guida dei conservatori. Nel giugno 1979 vince le elezioni: è la prima donna in Europa a ricoprire la carica di Primo Ministro. L’Inghilterra versa in una situazione disastrosa: forte recessione economica, disoccupazione alle stelle e malessere sociale. La Thatcher prende una serie di misure che prevedono tagli alle spese per lo stato sociale, privatizzazione di numerose aziende statali e sospensione dei sussidi alle imprese. Molte fabbriche chiudono e la disoccupazione cresce vertiginosamente. La popolarità della Thatcher è in ribasso.

Ma l’inaspettata decisione di riconquistare le isole Falkland, temporaneamente occupate dall’Argentina, e la rapida risoluzione della guerra a favore dell’Inghilterra, rilanciano l’immagine della Thatcher che nelle elezioni del 1983 ottiene una vittoria schiacciante. Durante il secondo mandato spinge l’acceleratore delle riforme: privatizza gran parte del servizio sanitario nazionale e il sistema scolastico, rendendoli più efficienti. Smantella parte dell’industria pesante divenuta improduttiva, favorendo lo sviluppo del terziario avanzato.

Ingaggia un duro testa a testa con i sindacati dei minatori per la chiusura di molte miniere di carbone in passivo, e ne esce vincitrice. La ricetta della Thatcher dà i primi frutti: la disoccupazione e l’inflazione decrescono, l’economia riparte. È la “rivoluzione conservatrice” inglese che procede in parallelo alle politiche liberiste del presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan con cui la Thatcher condivide la politica economica e il forte anticomunismo. Nel 1987 vince nuovamente le elezioni e inizia il suo terzo mandato governativo. Il clima sociale però è cambiato: le regioni del centro e del nord del Regno Unito, che non hanno beneficiato della ripresa economica, le sono avverse. Nel 1990 la situazione precipita: il suo forte antieuropeismo spacca il partito conservatore e l’introduzione della poll tax, una tassa non proporzionata al reddito, suscita forti proteste sociali. Margaret Thatcher è costretta alle dimissioni. Nel 2002, la Lady di ferro si ritira definitivamente dalla vita pubblica. Molte delle sue riforme sono state mantenute dai governi successivi.

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