Reinhard Gehlen, capo dei servizi segreti della Germania Ovest fino al 1968, è l’organizzatore di una delle più importanti reti spionistiche della Guerra Fredda. Per i modi con cui ha interpretato il concetto di agente segreto è stato soprannominato l'uomo senza volto. Reinhard Gehlen nasce il 3 aprile 1902 a Erfurt, in Germania. Nel 1920 si arruola nell’esercito tedesco. Fa rapidamente carriera. È tenente colonnello, quando durante la Seconda guerra mondiale, i vertici nazisti gli affidano il comando dei servizi segreti sul fronte sovietico. Nel 1945, prevedendo l’imminente sconfitta del Terzo Reich, Gehlen si arrende alle truppe statunitensi: in cambio della salvezza consegna agli Stati Uniti 52 casse contenenti preziose informazioni sull’Unione Sovietica. Si ritiene, inoltre, che sfruttando la sua posizione abbia fatto espatriare in Sud America importanti membri delle SS. Dopo il conflitto, tra Stati Uniti e Unione Sovietica, scoppia la Guerra Fredda: un’ostilità politica e ideologica che dividerà il mondo per i successivi 50 anni.

Le due superpotenze si spartiscono la Germania: la parte est rientra nella sfera d’influenza dell’Unione Sovietica, la parte ovest in quella degli USA e dei loro alleati. La Germania diventa territorio di conflitto tra i due blocchi. Gli Stati Uniti decidono dunque di servirsi della conoscenza che Gehlen ha del mondo sovietico. L’ex ufficiale nazista viene inviato a Monaco di Baviera, nella Germania sud-occidentale. Qui arruola migliaia di spie, fra cui molti veterani della Gestapo, la polizia segreta della Germania Nazista. Nasce un’imponente rete di spionaggio rivolta contro il blocco sovietico: l’Organizzazione Gehlen. Nel 1956 gli Stati Uniti lasciano il controllo dell’intelligence tedesca al governo della Germania Ovest, loro alleato. Gehlen viene confermato alla guida del BND, il servizio segreto tedesco. Tra i fiori all’occhiello di Gehlen c’è il metodo di comunicazione imposto ai suoi collaboratori: gli agenti non entrano mai in contatto tra di loro, e si scambiano le informazioni tramite una rete di cassette postali.

È una sua idea anche il Tunnel di Berlino, una postazione sotterranea usata per intercettare le comunicazioni tra Unione Sovietica e Germania Est. Nel 1961 si scopre che un suo stretto collaboratore, Heinz Felfe, è un infiltrato: lavora da dieci anni per il KGB, il servizio segreto sovietico. L’umiliazione è totale. Gehlen perde credibilità, e dopo un lento declino nel 1968 lascerà i servizi segreti. Reinhard Gehlen muore a Berg l’8 giugno 1979 all’età di 77 anni, in circostanze misteriose. La collaborazione tra Gehlen e i servizi segreti americani, tenuta segreta per più di cinquant’anni, è resa di dominio pubblico nel 1998 con il Nazi War Crimes Disclosure Act, emanato dal Presidente americano Bill Clinton.

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