La mitologia egizia è l’insieme dei miti e delle credenze degli antichi Egizi. Questo popolo prosperò nella valle del Nilo a partire dal 4000 a.C. e diede vita ad una civiltà durata 4 millenni. La mitologia egizia non è un corpo unitario, perché nelle diverse città dell’Egitto si adoravano dèi differenti, dotati di funzioni e caratteristiche che sono cambiate nel corso dei secoli. Per gli Egizi la divinità principale è il Sole, chiamato con molti nomi e raffigurato in molti modi. Dal III millennio a.C. si impone come divinità solare Amon-Ra, che ogni giorno solca il cielo trasportando il Sole a bordo di una nave d’oro.
In alcune tradizioni, Amon-Ra assume anche la funzione di Atum, il principio creatore del mondo.

Molti dèi egizi hanno sembianze animali, come Bastet, la dea-gatto, o Wadjet, la dea-cobra protettrice del Basso Egitto, cioè l’Egitto del Nord. Alcuni dèi hanno invece solo in parte fattezze animali, come Anubi, il guardiano dei morti dalla testa di sciacallo, o Thot, dio della scrittura e delle scienze, raffigurato con la testa di ibis. Il mito più importante della mitologia egizia è la storia della morte e resurrezione del dio Osiride. Osiride governa sugli Egizi e insegna loro le leggi e l’arte dell’agricoltura. Ma suo fratello Seth, dio del deserto, è invidioso di lui e organizza una congiura per detronizzarlo. Riesce ad ucciderlo e riduce il suo corpo in pezzi, che sparge in tutto il paese. La dea Iside, sposa di Osiride, riesce però a ricomporre il corpo del marito, che torna in vita: le due divinità si uniscono e generano Horus, dio del cielo dalla testa di falco. In seguito, Osiride muore definitivamente: passa nel regno dei morti e ne diviene il sovrano. Il giovane Horus invece cresce e sfida l’usurpatore Seth per vendicare la morte del padre: la battaglia è aspra, ma alla fine il dio-falco ha la meglio e diviene re d’Egitto.

Questo mito ha varie letture. Seth era venerato soprattutto nell’Alto Egitto, mentre Osiride era venerato nel Basso Egitto: forse lo scontro tra le due divinità simboleggia le lotte tra le due parti del paese prima dell’unificazione nel 3000 a.C. Soprattutto però il mito di Osiride è alla base della fede degli Egizi in una vita dopo la morte. Secondo gli Egizi infatti l’anima del defunto può giungere al regno di Osiride, a patto però che il corpo sia ben conservato. Per questo i cadaveri vengono mummificati: le viscere sono asportate e il corpo trattato con sostanze chimiche prima di essere avvolto in bende di lino.
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