L’Ortodossia è uno dei tre principali rami del cristianesimo. La separazione della Chiesa Cristiana Ortodossa da quella cattolica di Roma si fa tradizionalmente risalire allo scisma del 1054, anche se alcune divisioni affiorano già nei primi sette concili ecumenici, riunioni di vescovi che si confrontano sulla dottrina cattolica. In greco orthodoxia significa retta fede. Gli ortodossi credono in un solo Dio, nelle persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. A differenza dei cattolici privilegiano però la natura divina di Cristo rispetto a quella umana. La Chiesa ortodossa aderisce al messaggio del Vangelo. Evento centrale della liturgia è l’eucarestia.

I cristiani ortodossi rifiutano il principio dell’infallibilità del papato, e non riconoscono il papa come guida della cristianità. Ogni ortodosso si affida al proprio Padre spirituale, che può essere un prete ma anche un laico. Il padre spirituale è un profondo conoscitore della Bibbia ed è in grado di aiutare il fedele a comprenderne il messaggio. Il fine di ogni cristiano ortodosso è la divinizzazione, cioè il processo che porta l’uomo a ricongiungersi a Dio. La Chiesa Ortodossa riconosce solo alcuni santi. Ogni comunità è libera però di affidare le proprie preghiere anche a quelli non riconosciuti ufficialmente. Secondo la tradizione ortodossa, il corpo e l’anima possiedono la stessa grazia divina. Per questo le reliquie dei santi sono molto venerate. I principali sacramenti della religione ortodossa sono gli stessi della tradizione cattolica, ma si differenziano per alcuni aspetti. Il battesimo, per esempio, prevede l’immersione totale del corpo nell’acqua. La comunione viene celebrata sempre nelle forme del pane e del vino. Un uomo sposato può diventare sacerdote e diacono ma non vescovo.

I cristiani ortodossi nel mondo sono 240 milioni, l’11% circa di tutti i cristiani. Il culto ortodosso è diffuso soprattutto nell’Europa orientale. La religione ortodossa è organizzata in comunità territoriali. Non esiste una guida suprema: molte chiese nazionali sono autocefale, cioè governate da un patriarca e dai suoi vescovi. Duramente messa alla prova nel secolo scorso dall’affermarsi dei regimi comunisti nell’Est Europa, la Chiesa ortodossa è rinata dopo il crollo del muro di Berlino.
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