Nel mondo antico, l’omosessualità gode di considerazione diversa a seconda dei popoli e delle culture.

Se la Bibbia, nel libro del Levitico, condanna senza appello i rapporti omosessuali, sembra che presso gli antichi egizi l’omosessualità sia più tollerata.

Nella necropoli di Saqqara, in Egitto, si trova una tomba di oltre 4000 anni fa, nella quale sono sepolti due uomini. Secondo alcuni studiosi, sarebbe la prima coppia di omosessuali della quale abbiamo notizia.

Ma è nell’antica Grecia che l’omosessualità diventa parte integrante della cultura.
La società greca è caratterizzata dal fenomeno della pederastia: la relazione omosessuale che lega uomini adulti a ragazzi tra i 12 e i 18 anni. Tutti i giovani greci, quando entrano nell’adolescenza, passano attraverso questa esperienza.

Nella pederastia degli antichi greci, l’aspetto carnale è posto in secondo piano. Per la cultura greca, infatti, la passione fisica è un istinto animalesco, che dev’essere nascosto e contenuto.
La relazione omosessuale assume, piuttosto, le caratteristiche di un rapporto tra maestro e allievo.

L’adulto guida e corregge il ragazzo nel suo cammino verso la maturità: gli insegna tutto ciò che è necessario per diventare un bravo cittadino.
In cambio, il ragazzo concede all’adulto la sua bellezza e la sua giovinezza.
Anche l’atto sessuale diventa un simbolo di questa gerarchia: l’adulto è sempre attivo, mentre il ragazzo ha il ruolo passivo.

E’ importante sottolineare che gli individui coinvolti in questo tipo di relazioni non sono omosessuali, ma bisessuali. La mentalità greca, infatti, considera la ricerca del bello come un valore assoluto, che prescinde i generi sessuali. Non c’è differenza tra giacere con un uomo o con una donna.

Non a caso, sia nel campo della mitologia che in quello della realtà storica, l’antica Grecia abbonda di guerrieri estremamente virili e, malgrado ciò, coinvolti in relazioni omosessuali. Ad esempio il leggendario Achille e il suo compagno d’armi Patroclo. O il condottiero Alessandro Magno e il suo amico Efestione.

La cultura greca è profondamente maschilista: le donne sono spesso escluse da ogni forma di educazione. Tuttavia esistono testimonianze che parlano di un equivalente femminile della pederastia.

E’ celebre il caso della poetessa Saffo, maestra di musica e di danza, che intreccia relazioni omosessuali con le sue allieve.
La parola lesbica, che indica una donna omosessuale, deriva proprio da Lesbo, l’isola dov’è nata Saffo.
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