28 luglio 1914. Con un telegramma, l’impero Austro Ungarico di Francesco Giuseppe, dichiara guerra alla Serbia. E’ l’inizio della prima guerra mondiale. L’Europa, sul finale del diciannovesimo secolo vede negli imperi centrali di Austria-Ungheria e Germania il suo baricentro. La vittoria tedesca nella guerra franco prussiana del 1870, ha isolato diplomaticamente la Francia. Ma nei primi del novecento la situazione si capovolge. La Francia si avvicina alla Gran Bretagna e alla Russia dello zar Nicola II. L’Impero Austro Ungarico e la Germania di Guglielmo II sono improvvisamente accerchiati. A complicare ulteriormente il quadro per gli imperi centrali, i conflitti coloniali, e le rivendicazioni nazionalistiche degli stati balcanici.
Germania e Austria intendono rompere l’accerchiamento. 28 giugno 1914. L’erede al trono dell’impero Astro-Ungarico, l’arciduca Francesco Ferdinando, è ucciso dal nazionalista serbo Gavrilo Princip. Col pretesto di condurre le indagini sulla sua morte, l’Austria invia alla Serbia, alleata della Russia, un ultimatum che impone la presenza della polizia austriaca sul territorio serbo. La Serbia rifiuta. E’ la scintilla: l’Austria Ungheria dichiara guerra alla Serbia e immediatamente dopo la Germania entra in conflitto con la Russia e la Francia.
A causa delle reti di alleanze, rapidamente, il conflitto diventa mondiale. La Germania invade il Belgio, paese neutrale e sotto la protezione inglese. Ora anche la Gran Bretagna è costretta ad intervenire. E’ il 4 agosto del 1914. L’Italia, inizialmente neutrale, ma desiderosa di annettere ai suoi territori anche Trento e Trieste, dichiara guerra all’Austria il 23 maggio del 1915. Nella fase terminale del conflitto, il 2 aprile 1917, anche gli Stati Uniti entrano in guerra contro gli Imperi Centrali. Per combattere questa guerra, vengono mobilitati per la prima volta grandi eserciti di massa composti da milioni di persone. Alla fine del conflitto il bilancio sarà di oltre 15 milioni di morti.
Germania e Austria intendono rompere l’accerchiamento. 28 giugno 1914. L’erede al trono dell’impero Astro-Ungarico, l’arciduca Francesco Ferdinando, è ucciso dal nazionalista serbo Gavrilo Princip. Col pretesto di condurre le indagini sulla sua morte, l’Austria invia alla Serbia, alleata della Russia, un ultimatum che impone la presenza della polizia austriaca sul territorio serbo. La Serbia rifiuta. E’ la scintilla: l’Austria Ungheria dichiara guerra alla Serbia e immediatamente dopo la Germania entra in conflitto con la Russia e la Francia.
A causa delle reti di alleanze, rapidamente, il conflitto diventa mondiale. La Germania invade il Belgio, paese neutrale e sotto la protezione inglese. Ora anche la Gran Bretagna è costretta ad intervenire. E’ il 4 agosto del 1914. L’Italia, inizialmente neutrale, ma desiderosa di annettere ai suoi territori anche Trento e Trieste, dichiara guerra all’Austria il 23 maggio del 1915. Nella fase terminale del conflitto, il 2 aprile 1917, anche gli Stati Uniti entrano in guerra contro gli Imperi Centrali. Per combattere questa guerra, vengono mobilitati per la prima volta grandi eserciti di massa composti da milioni di persone. Alla fine del conflitto il bilancio sarà di oltre 15 milioni di morti.
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