Winston Churchill, politico britannico, svolge un ruolo di primo piano nella storia del ‘900. Nasce il 30 novembre 1874 a Woodstock, nella contea di Oxford. È figlio di un aristocratico inglese e di una facoltosa americana. Frequenta la prestigiosa scuola militare di Sandhurst. Partecipa a spedizioni militari a Cuba, in India, Sudan e Afghanistan, sia come ufficiale, sia come corrispondente di guerra. I reportage e i libri che pubblica gli procurano una certa notorietà. A 25 anni entra in politica con i Conservatori, e si fa notare per le sue capacità di oratore. In disaccordo con il partito, si avvicina ai Liberali, con i quali viene eletto nel 1906.

Ministro del Commercio e dell’Industria dal 1908, promuove riforme sociali accolte da grande consenso. Limita l’orario di lavoro a 8 ore al giorno, e introduce il minimo salariale. Nel 1911, quando l’espansionismo militare dell’Impero germanico inizia a destare preoccupazioni, Churchill è nominato Primo Lord dell’Ammiragliato, ruolo chiave nella gestione della marina britannica. Ministro dei Rifornimenti militari durante Prima guerra mondiale, dopo il conflitto si oppone invano alle pesanti condizioni imposte alla Germania sconfitta: intuisce che il risentimento dei tedeschi potrebbe portare gravi conseguenze per gli assetti europei. Tornato tra i Conservatori nel ‘24, diventa Ministro delle Finanze. La sua dura politica economica, tesa a contrastare l’inflazione, è tra le cause della sconfitta elettorale subita dal suo partito nel ‘29. Churchill si allontana dalla politica, ma interviene spesso nella vita pubblica ammonendo sui pericoli del nazismo.

Dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, i Conservatori, di nuovo al potere, chiedono a Churchill di accettare l’incarico di Primo Ministro. Molti lo ritengono l’uomo giusto per guidare la Gran Bretagna nel conflitto. Tra il ‘40 e il ‘45, infatti, Churchill dispiega al meglio le sue doti strategiche e politiche. Memorabili i suoi discorsi alla nazione, che inducono il popolo britannico a sopportare “sangue, sudore e lacrime”, a non arrendersi, fino alla vittoria. Churchill acquista grande popolarità: la sua figura corpulenta, con il cilindro e l’immancabile sigaro, è nota in tutto il mondo. Nel 1945, alla Conferenza di Yalta, Churchill è tra i capi di Stato che decidono gli assetti geo-politici del dopoguerra. L’Europa risulterà divisa in due blocchi, uno dominato dagli Stati Uniti e dai loro alleati, l’altro dall’Unione Sovietica. Churchill, convinto anticomunista e fautore dell’alleanza fra le democrazie occidentali, definirà cortina di ferro, la linea che separa i due blocchi. Nel Regno Unito, alle elezioni del ’45, i conservatori sono battuti dai laburisti. Churchill scrive una monumentale opera storica La Seconda guerra mondiale, che gli varrà il Nobel per la Letteratura. Tornato alla guida del Regno Unito nel ’51, si ritira a vita privata nel ’55, ormai ottantenne. Muore a Londra a 90 anni, il 24 gennaio 1965.

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