11 maggio 2001. A San Siro va in scena il 248° derby della Madonnina. Inter-Milan è l’anticipo serale della 30a giornata di Serie A. Le due squadre arrivano all’appuntamento divise solo da un punto: 45 il Milan, 44 l’Inter. Ma la lotta scudetto è un affare tra Roma e Juventus. Per le due squadre di Milano, la stagione 2000-2001 è una delle più buie della storia recente. Il Milan è sempre distante dalle posizioni di vertice, tanto che il Presidente Silvio Berlusconi è costretto a cambiare l’allenatore: il 10 marzo 2001 Alberto Zaccheroni, il tecnico del 16° scudetto, viene esonerato e al suo posto viene chiamato Cesare Maldini, papà del difensore Paolo e vecchia bandiera del club.

Non se la passano meglio i cugini nerazzurri. Dapprima eliminati nel turno preliminare di Champions League dagli svedesi dell’Helsingborg, in seguito battuti alla prima giornata dalla Reggina. Sconfitte che all’allenatore Marcello Lippi costano la panchina. Al suo posto viene chiamato Marco Tardelli, campione d’Europa con l’Italia Under 21 nel 2000, ma alla prima esperienza alla guida di un club. Il derby è la partita che può salvare la stagione. A San Siro c’è il pienone: 80 mila spettatori. Dopo soli 2 minuti la partita si sblocca: Serginho salta come birilli i difensori dell’Inter e serve Comandini che di sinistro batte Frey, e realizza il suo primo gol in campionato con la maglia del Milan. La squadra di Tardelli accusa il colpo, quella di Maldini vola con Serginho: è ancora il brasiliano ad andare sul fondo e a mettere sulla testa di Comandini la palla del 2-0 al 19°. L’Inter è in ginocchio e il Milan sfiora il terzo gol proprio in chiusura del primo tempo ancora con Comandini, eroe inatteso della serata. Questa volta Frey è superlativo.

Nella ripresa la musica non cambia. Al minuto 53 c’è gloria anche per Giunti: una sua innocua punizione da 30 metri non trova nessuna deviazione ma sorprende Frey. E’ il 3-0. L’Inter non ha nemmeno la forza di reagire con l’orgoglio. In campo c’è una squadra sola e ha i colori rossoneri. Al 67° l’immarcabile Serginho arriva sul fondo e crossa in area per l’accorrente Shevchenko, che salta più in alto di Simic e sigla il 4-0. Il pubblico di fede interista comincia ad abbandonare lo stadio. Passano 11 minuti e questa volta a sfondare sulla destra della difesa nerazzurra è il georgiano Kaladze: sul suo traversone a centroarea c’è ancora Shevchenko che cala la cinquina. Dopo 3 assist, la parola fine sul derby viene messa da Serginho a 9 minuti dalla fine: il brasiliano si incunea nella difesa di burro interista e batte Frey per la sesta volta. Al triplice fischio dell’arbitro Collina la festa è tutta del Diavolo. Per l’Inter una notte da incubo, il venerdì più nero della sua storia: lo 0-6 per i nerazzurri è il peggior passivo nella stracittadina milanese.
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