LA SCACCHIERA E I PEZZI
Gli scacchi sono un gioco per due giocatori, questi vengono chiamati il Bianco e il Nero. La plancia di gioco, la scacchiera, è un quadrato di 8x8 caselle dette case, disposte a colori alternati: metà bianche, metà nere. La scacchiera è posizionata in modo tale che ogni giocatore abbia una casa bianca nell’angolo a destra e una nera nell’angolo a sinistra. Prima di iniziare la partita si sceglie quale giocatore sarà il bianco e quale il nero. Ogni giocatore ha a disposizione 16 pedine del suo colore, dette pezzi:
Un Re
Una Regina
Due Torri
Due Cavalli
Due Alfieri
Otto Pedoni

Ciascun giocatore sistema i suoi pezzi sul proprio lato della scacchiera. Al centro della prima fila, quella più vicina al giocatore, vanno il Re e la Regina; ai loro lati, gli Alfieri; poi i Cavalli; nelle caselle più esterne, le Torri. La Regina va sempre sulla casa del proprio colore. Sulla seconda fila si dispongono i Pedoni. Ogni pezzo può eliminarne un altro mangiandolo, cioè occupandone la casa.

IL MOVIMENTO DEI PEZZI
Si muove un solo pezzo alla volta.
Il Re si muove di una casa per volta in qualunque direzione.
La Regina si sposta come il Re, ma di quante case vuole.
La Torre si sposta come la Regina, ma non in diagonale.
L’Alfiere può muoversi di quante case vuole, ma solo in diagonale.
Il Cavallo si muove soltanto a L, saltando sia i pezzi del proprio colore che quelli avversari.
Il Pedone può muoversi solo in avanti e di una casa per volta. Per mangiare, invece, si muove solo in diagonale. Come prima mossa, ogni pedone può spostarsi di due case in un colpo solo.

LA PARTITA
Il bianco gioca per primo. Lo scopo del gioco è dare scacco matto al Re avversario, cioè metterlo sotto il tiro di uno o più pezzi propri, in modo che non possa muoversi senza essere mangiato. Non è necessario proseguire fino allo scacco matto. Una partita può terminare con un pareggio, se nessuno dei due giocatori ha più mosse valide per sconfiggere l’avversario.

Gli scacchi hanno origini antiche: derivano da un gioco diffuso in India almeno dal VI secolo dopo Cristo, il chaturanga.
Secondo una leggenda, il gioco viene inventato da un sacerdote per il suo Re, che ha perso un figlio in battaglia.
Osservando i pezzi sulla scacchiera, disposti come gli uomini sul campo, il Re capisce che non avrebbe potuto vincere senza sacrificare un suo guerriero. Il gioco degli scacchi contiene in sé molti elementi dell’esistenza umana: nelle strategie di guerra, nelle trattative commerciali o nella diplomazia internazionale, la vittoria è sempre il risultato di una buona capacità di analisi, di resistenza e di concentrazione mentale, ed infine dall’attitudine a cambiare spesso strategia. Nel gioco degli scacchi non esiste il caso, o la fortuna. Tutto è calcolo.
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