Cloud Computing

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Con Cloud Computing si fa riferimento ad una tecnologia che modifica le consuete modalità di trasmettere, ricevere e immagazzinare dati. La modalità Cloud, in italiano nuvola, permette agli utenti di non dover disporre di un’infrastruttura fisica, come per esempio server, e utilizzare piattaforme virtuali che aziende o organizzazioni forniscono come servizio. L’utilizzo maggiore del Cloud consiste nel suo impiego come memoria in rete. In questa veste il Cloud consente di accedere ai propri dati da qualunque luogo della terra connesso ad internet. La sostenibilità del modello di Cloud Computing è garantita da aziende capaci di offrire spazio, potenza di calcolo e banda, avendo a disposizione un numero molto elevato di server fisicamente localizzati in grosse strutture chiamate server farm. Uno degli usi principali della tecnologia Cloud è il “software as a service” o “software on demand”, ovvero un servizio grazie al quale un utente invece di installare un software sul proprio computer, può accedervi e utilizzarlo tramite internet. L’efficienza della tecnologia cloud è determinata soprattutto dalla possibilità di interagire con applicazioni sempre più efficienti e di attivare il servizio accedendo ad una piattaforma on line in tempi molto rapidi. La piattaforma e le applicazioni del Cloud permettono di accedere e operare sulla propria memoria dati in totale autonomia: è sufficiente avere a disposizione un dispositivo in grado di connettersi ad internet.

Oggi sempre più aziende si orientano verso il cloud computing poiché permette di ottimizzare i costi IT potendo usufruire di servizi e software di alta qualità. Il cloud computing è per la prima volta teorizzato dallo scienziato informatico John McCarthy durante una conferenza pubblica tenuta al M.I.T nel 1961. McCarhty formulò la visione per cui il crescente sviluppo tecnologico dei server avrebbe consentito la fornitura di servizi di vario tipo allo stesso modo in cui centrali elettriche forniscono luce nelle case.