Il cobra è il più grande serpente velenoso conosciuto: è lungo in media 3,5 metri, ma alcuni esemplari superano i 5 metri.
Vive principalmente in Africa, in India e nell’arcipelago malese, ma anche in Nuova Guinea e in Australia.
Le specie più diffuse sono il Cobra Reale, il Naja Naja o Cobra dagli occhiali”, il Cobra comune o Aspide di Cleopatra, e il Cobra dal collo nero. Vive circa 20 anni, ed è un esperto nuotatore. Lo si può trovare infatti in zone umide, vicino ai corsi d'acqua.
A seconda della specie, un cobra può essere tipicamente diurno, oppure notturno. Ha una vista acuta grazie a grandi pupille rotonde. La lingua, lunga e biforcuta, è un ottimo strumento per raccogliere informazioni sull’ambiente circostante. Ad esempio, misura il grado di umidità dell’aria permettendogli così di stabilire la presenza di acqua nelle vicinanze. Quando si sente minacciato sibila rumorosamente e solleva la parte anteriore del corpo, anche più di un metro da terra. Per apparire più minaccioso dilata le costole posizionate vicino alla testa.

Il cobra si nutre soprattutto di animali a sangue freddo ed in particolare di altri serpenti, ma anche di piccoli roditori, uova e persino pesci. Date le sue notevoli dimensioni può cibarsi anche di pitoni lunghi oltre 3 metri. Il veleno, infatti, è abbastanza potente da uccidere i pitoni prima di iniziare l’ingestione, la quale avviene sempre dalla loro testa, in modo che le squame di cui sono ricoperti non feriscano l’apparato digerente del cobra. Le vittime muoiono soffocate poiché il veleno paralizza i muscoli atti alla respirazione. Il Cobra dal collo nero viene detto anche sputatore poiché, per difendersi, non morde, ma spruzza il veleno addosso al nemico. Sulla superficie anteriore i denti presentano degli orifizi da cui il veleno esce a forte pressione. È capace di colpire l’avversario negli occhi anche ad una distanza superiore ai 2 metri. Il periodo riproduttivo del cobra cade tra Gennaio ed Aprile. In questo arco di tempo i genitori stanno uniti per proteggere, in modo molto aggressivo, prima le uova, poi i piccoli da possibili predatori quali uccelli e piccoli carnivori. Le femmine, uniche fra tutti i serpenti a farlo, costruiscono un nido di foglie e rami nel quale depongono da 10 a 40 uova per ogni gestazione. Le foglie morte, decomponendosi, fermentano e producono il calore necessario all’incubazione e allo sviluppo delle uova.

Quando i piccoli nascono sono subito in grado di provvedere a se stessi. Nell’Antico Egitto il cobra era adottato dai faraoni come simbolo di potere, regalità e di protezione dai nemici. Una testa di cobra femmina, l’Ureo, veniva apposta sulle corone e sulla cima dei bastoni. Nella mitologia buddista si parla di un enorme cobra chiamato Mucalinda. Secondo il mito, mentre Buddha è assorto in meditazione, Mucalinda lo copre con il suo cappuccio per proteggerlo da una tempesta. In questo caso il cobra è simbolo di distacco dal caos del mondo materiale.

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