Eugenio Montale è uno dei poeti italiani più importanti del ’900. Nasce a Genova il 12 ottobre 1896, da una agiata famiglia di commercianti. Diplomatosi in una scuola tecnica, coltiva da solo i propri interessi letterari e culturali, con appassionate letture presso le biblioteche di Genova. Nel 1917 viene arruolato nelle truppe italiane impegnate nella Prima guerra mondiale. Tornato a casa, pubblica i primi versi e saggi critici su riviste letterarie. Nel frattempo nel paese si è imposto il regime fascista, verso cui Montale prova una netta avversione. Per questo nel 1925 è tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti, promosso dal filosofo Benedetto Croce.

Nello stesso anno pubblica la sua prima raccolta poetica, Ossi di seppia, una delle opere più importanti del ’900 italiano. La poesia di Montale esprime l’inquietudine dell’uomo contemporaneo, angosciato dalla sua incapacità di approdare a certezze definitive e di entrare in comunione con il mondo che lo circonda. Anche gli elementi della natura riflettono il suo disagio esistenziale: sono proprio immagini come quella di una foglia accartocciata riarsa dal sole ad esprimere il male di vivere dell’uomo. Nel 1927 si trasferisce a Firenze, dove lavora prima presso l’editore Bemporad e poi presso il Gabinetto Viesseux, prestigiosa istituzione culturale di cui sarà direttore fino al 1938. L’anno successivo esce la sua seconda raccolta di poesia, Le occasioni. Anche quest’opera è dominata dal pessimismo esistenziale, e si caratterizza per la presenza di molte figure femminili, a cui il poeta sembra affidare le proprie speranze di felicità. Ma queste speranze restano sempre deluse: non c’è modo per l’uomo di scampare al proprio male di vivere.

Montale si dedica anche alle traduzioni di autori di lingua inglese, come Eliot e Melville. Nel 1948 si trasferisce a Milano e viene assunto nella redazione del quotidiano “Corriere della Sera”. In seguito diviene anche critico musicale, e pubblica nel 1956 una terza raccolta poetica, La bufera e altro. Ormai è un poeta di fama mondiale e riceve importanti onorificenze come la Legion d’Onore francese, nel 1959, e la nomina a senatore a vita della Repubblica italiana, nel 1967. Negli anni ’70 vedono la luce altre tre raccolte di versi, tra le quali spicca Satura, che segna una svolta nella poetica di Montale: la riflessione metafisica delle opere precedenti cede il passo ad un attacco feroce e sarcastico contro la moderna società consumista. Nel 1975 gli viene assegnato il Premio Nobel per la letteratura. Muore a Milano il 12 settembre 1981, a 84 anni, e riceve funerali di Stato.

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