Il pianista e compositore Johannes Brahms nasce ad Amburgo, in Germania, il 7 maggio 1833. Suo padre, un modesto musicista, lo indirizza fin da bambino allo studio delle sette note. A 20 anni Brahms sottopone alcune sue composizioni al critico musicale Robert Schumann. Schumann intuisce che Brahms rappresenta una novità nel panorama musicale dell’epoca. La musica di questo periodo è segnata dal rifiuto del classicismo e dal prevalere del romanticismo. Il classicismo era lo stile tipico del ‘700, caratterizzato da sonorità regolari Il romanticismo, invece, preferisce le melodie ricche di virtuosismi e suoni variegati.

Brahms concilia classicismo e romanticismo. Le sue opere uniscono rigore formale e varietà sonora. A 25 anni, nella città di Hannover, Brahms presenta il suo primo concerto per pianoforte e orchestra. Ma la musica di Brahms sembra troppo sobria per i gusti dell’età romantica. Brahms raggiunge il successo solo a 35 anni, grazie al Requiem Tedesco: un’opera per coro e orchestra. Nello stesso periodo si trasferisce a Vienna, capitale della musica ottocentesca. Solo all’età di 43 anni, dopo 15 anni di lavoro, Brahms completa una delle sue opere più importanti: la Prima Sinfonia.

Al debutto della Prima Sinfonia, per la potenza musicale dell’opera, la critica paragona Brahms a Ludwig Van Beethoven. Brahms è anche il primo grande musicista che lascia una registrazione dal vivo. A 56 anni accetta di suonare la sua prima Danza Ungherese davanti a un prototipo di registratore. Brahms muore a Vienna il 3 aprile 1897, a quasi 64 anni. Lascia più di 150 opere, per coro, orchestra, organo, pianoforte e altri strumenti. Nel 1994, presso l’università di Stanford negli Stati Uniti, la Danza Ungherese registrata da Brahms viene ripulita dalle distorsioni. Così, cent’anni dopo, Johannes Brahms torna a suonare dal vivo.

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