Wernher von Braun è un ingegnere aereospaziale tedesco. È uno dei padri del programma spaziale statunitense. Nasce da una famiglia aristocratica il 23 marzo 1912 a Wirsitz in Slesia, regione situata tra Germania e Polonia. Nel 1920 si trasferisce a Berlino con la famiglia. Da ragazzino legge Il razzo verso gli spazi interplanetari del fisico Hermann Oberth: da questo momento i viaggi spaziali diventano il suo sogno. Ancora studente, entra nell’Associazione per l’astronautica, che conduce esperimenti su razzi a combustibile liquido. Nel 1932 l’esercito tedesco propone ai membri dell’Associazione di lavorare allo sviluppo di nuove armi. Von Braun accetta. Sempre nel 1932 si diploma in ingegneria aereospaziale e due anni dopo si laurea in fisica.

Con l’avvento di Hitler, von Braun entra nel partito nazista e poi nelle SS per poter continuare il proprio lavoro. Nel 1939 scoppia la Seconda Guerra Mondiale. Von Braun è incaricato di progettare missili in grado di colpire il nemico a grande distanza: sono i razzi V2, che tra il 1944 e il 1945 causano migliaia di morti in Belgio e Inghilterra. Ma la Germania viene sconfitta: von Braun e i suoi collaboratori si consegnano all’esercito statunitense. Gli Stati Uniti li accolgono di buon grado: le loro conoscenze sono una risorsa preziosa in vista di un possibile conflitto con l’URSS. Nel 1945 von Braun si trasferisce negli Stati Uniti alle dipendenze dell’esercito, per cui progetta i missili Redstone e Jupiter: quest’ultimo è in grado di colpire un bersaglio a 2400 km di distanza. Il suo sogno restano però i viaggi spaziali, di cui lo scienziato scrive in diversi libri e articoli.

Nel 1957 l’URSS mette in orbita lo Sputnik, il primo satellite artificiale. Nel 1958 gli USA, che vedono messa in pericolo la loro supremazia tecnologica e militare, mettono in orbita a loro volta un satellite, trasportato dal razzo Jupiter C di von Braun. L’anno successivo lo scienziato entra alla NASA, il neonato ente spaziale americano, e nel 1960 diviene direttore della base aereospaziale di Huntsville. I sovietici nel 1961 riescono a mandare il primo uomo nello spazio. Il presidente statunitense Kennedy allora rilancia, e promette di mandare un uomo sulla Luna entro il 1970: la corsa allo spazio tra USA e URSS entra nel vivo. Von Braun finalmente si può dedicare al suo sogno: progetta il razzo Saturn V, che nel luglio del 1969 porterà l’equipaggio dell’Apollo 11 sulla Luna. L’impresa segna però la fine della corsa allo spazio: i finanziamenti alla NASA vengono ridimensionati e von Braun non può realizzare il suo progetto di portare l’uomo su Marte. Nel 1972 lascia la NASA, e successivamente diviene vicepresidente delle industrie aereospaziali Fairchild. Muore a 65 anni, ad Alexandria, in Virginia. È il 16 giugno 1977.

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