Anton Pavlovič Čechov è uno scrittore e drammaturgo russo. Čechov nasce il 29 gennaio 1860 a Taganrog, nella Russia meridionale, da genitori molto poveri. A 19 anni si trasferisce a Mosca e si iscrive alla facoltà di medicina. Durante gli studi mantiene se stesso e la sua famiglia pubblicando racconti umoristici su alcune riviste. Nel 1884 si laurea e comincia a praticare la professione medica. Ma la scrittura resta la sua grande passione: di giorno lavora, e di notte continua a scrivere. Dal 1887 si dedica a tempo pieno alla letteratura.

Pubblica raccolte di racconti, come Nel crepuscolo, e scrive commedie per il teatro, come Le nozze. Nei suoi lavori fotografa le debolezze e le contraddizioni della borghesia russa di fine ‘800. In seguito al successo delle sue opere, Čechov diventa uno degli scrittori più popolari del Paese. Nel 1890 visita la colonia penale di Sachalin, in Siberia. Al suo ritorno scrive L’isola di Sachalin, un resoconto nel quale denuncia le tragiche condizioni di vita dei detenuti. Negli anni seguenti Čechov inizia a soffrire di tubercolosi. Malgrado ciò, non rinuncia a scrivere: risalgono a questo periodo alcuni dei suoi racconti più famosi, come Corsia n. 6 e La signora con il cagnolino.

Si tratta di opere caratterizzate da una grande finezza psicologica e dall’assenza quasi totale di azione. Nel 1896 va in scena Il gabbiano, un dramma di Čechov che racconta un amore infelice. In questo lavoro Čechov anticipa alcuni temi del teatro del ‘900: la difficoltà di comunicazione tra gli esseri umani e la solitudine esistenziale che ne deriva. Toni e argomenti simili si ritrovano in altre opere teatrali, come Zio Vanja, sui conflitti interni di una famiglia, e Il giardino dei ciliegi, che mette in scena il declino di una dinastia aristocratica.

La produzione di Čechov incontra un grande successo di pubblico, soprattutto negli ultimi anni. Lo scrittore devolve una parte dei suoi guadagni a opere di carità: finanzia alcuni istituti scolastici e offre cure mediche gratuite ai più poveri. Nel 1904, all’apice della fama, Čechov si trasferisce in una clinica di Badenweiler, in Germania, dove spera di guarire dalla tubercolosi. Ma le sue condizioni peggiorano in fretta: muore il 15 luglio, all’età di soli 44 anni. Ancor oggi le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo, e i suoi racconti sono un modello di narrativa.

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