Statista torinese, Camillo Benso conte di Cavour, è uno dei protagonisti del risorgimento italiano, processo storico che porta all’unità d’Italia. Cavour nasce a Torino, in Italia, il 10 agosto 1810. Avviato alla carriera militare, lascia l’esercito nel 1831 e per quattro anni visita i Paesi europei più industrializzati. Questa esperienza gli fa cogliere in pieno l’arretratezza politica dell’Italia, divisa in staterelli e controllata nel Lombardo-Veneto dall’Austria e a sud dalla dinastia dei Borboni. Tornato nel Piemonte del re Vittorio Emanuele II, Cavour inizia a fare politica dalle pagine de Il Risorgimento, giornale da lui fondato nel 1847.

Eletto deputato al Parlamento del Piemonte l’anno successivo, entra nel 1850 nel governo moderato di Massimo D’Azeglio, come ministro dell’Agricoltura e del Commercio. Occuperà poi i ministeri di Marina e Finanze. Il 1852 è l’anno della svolta: Cavour unisce la destra progressista e i moderati di sinistra all’interno di un solo raggruppamento di centro. D’Azeglio si dimette e Cavour diventa capo del governo. Cavour promuove una politica liberale, sviluppa la rete ferroviaria piemontese, riforma l’esercito, rinnova il sistema agricolo e trasforma il Piemonte in uno stato laico.

Dopo il fallimento della prima guerra d’indipendenza, Cavour si rende conto che il Piemonte da solo può fare poco per l’unificazione italiana: nel 1855 sigla un’alleanza con Francia e Inghilterra. Manda in loro sostegno un contingente a combattere contro la Russia, nella guerra di Crimea, e al Congresso di Parigi del 1856, sottopone per la prima volta alle potenze europee la questione italiana. Il 21 luglio 1858 firma con Napoleone III il trattato segreto di Plombières. La Francia si impegna ad aiutare Cavour nel caso di un attacco austriaco.

Cavour provoca l’Austria sperando di toglierle il controllo del Lombardo-Veneto. Il 29 aprile 1859 l’Austria attacca: inizia la Seconda guerra d’indipendenza italiana. Napoleone III viene meno agli accordi: il Piemonte otterrà dall’Austria solo la Lombardia. Cavour, amareggiato, dà le dimissioni. Torna al governo dopo pochi mesi. Il 5 maggio 1860 un gruppo di circa mille patrioti italiani, guidati da Giuseppe Garibaldi, parte da Quarto per liberare il Sud d’Italia. Il conservatore Cavour teme che Garibaldi possa creare una repubblica nel Mezzogiorno, e convince Vittorio Emanuele II a fermarlo nella sua marcia verso nord. Garibaldi consegna al re il sud Italia.

Il 18 febbraio 1861 si riunisce a Torino il primo Parlamento italiano. Il 17 marzo nasce il Regno d’Italia. Cavour è primo ministro. Tre mesi dopo la nascita del Regno, Cavour muore. E’ il 6 giugno 1861.

È ricordato come un grande statista per la sua capacità di mediare fra destra, sinistra, monarchia e forze risorgimentali, e per la sua abilità in politica estera.

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