Il Santo Graal è uno dei simboli più importanti della tradizione cristiana.
Secondo l’interpretazione più diffusa, il Graal si identifica con il calice che contiene il sangue di Cristo, ed è simbolo di salvezza spirituale.
Ma la verità sul mito del Graal è per lo più avvolta dal mistero.

La prima testimonianza scritta sul Sacro Calice si trova nei Vangeli, i testi che narrano la vita, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo.
Secondo i Vangeli, durante l’Ultima Cena, Gesù mostra il calice ai suoi discepoli dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il sangue dell’alleanza, versato per tutti in remissione dei peccati”.
Poco dopo, Gesù muore sulla Croce. Il suo corpo è avvolto in un sudario ed è deposto nel Sepolcro, dal quale risorgerà dopo tre giorni.

Nel corso del Medioevo, letteratura, e religione concorrono ad alimentare il mito del Graal.
La religiosità medievale implica la venerazione delle reliquie.
Il Calice dell’Ultima Cena è considerato la reliquia più preziosa, e diventa oggetto di una ricerca incessante, specialmente da parte dei Templari, ordine monastico-militare difensore della fede cristiana.

Dalla fine dell’XI secolo, la ricerca del Graal si intreccia con la storia delle Crociate, spedizioni militari lanciate dalla Chiesa Cristiana e finalizzate a riconquistare la Terra Santa, in particolare la città di Gerusalemme e il Santo Sepolcro.
I cavalieri che partecipano alle Crociate hanno anche lo scopo di cercare il Sacro Calice.

Tra il XII e il XIII secolo, il Calice diventa protagonista di un importante filone letterario, e si inserisce nelle vicende di Re Artù.

Da questo momento, le invenzioni letterarie si intrecciano con le ricostruzioni storiche e si depositano nell’immaginario collettivo.

Particolarmente suggestivo è il poema di Robert de Boron intitolato Giuseppe di Arimatea, che genera un’infinita serie di leggende sulla vicenda del Graal e sul luogo in cui è custodito.

Tuttora, la storia del Sacro Calice non cessa di stimolare la fantasia degli artisti e le ricerche degli studiosi.

L’identificazione del Graal con il Calice dell’Ultima Cena è la più diffusa, ma non è l’unica.

Per alcuni, il Sacro Graal è il Sangue Reale, ovvero la discendenza dinastica di Gesù da una sua ipotetica unione con la Maddalena.
In questo caso, il calice sarebbe metafora del ventre femminile che accoglie la progenie di Cristo.

Per altri, il Graal è una pietra staccatasi della corona di Lucifero nella sua caduta dal Paradiso agli Inferi.

Secondo una tradizione di origine medievale, il Graal è un libro sacro scritto da Gesù Cristo.

Un’ipotesi recente sostiene infine che il Graal sia la Sacra Sindone, il sudario con cui è stato avvolto il corpo di Gesù.

Nonostante le interpretazioni divergenti, il valore simbolico del Graal è ampiamente condiviso. È il legame che unisce la vita terrena alla vita spirituale. È il principio spirituale che unisce l’uomo al divino.
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