Noto come il Duce, Benito Mussolini governa l’Italia per 20 anni, istituendo un regime dittatoriale. Mussolini nasce il 29 luglio 1883 a Dovia di Predappio. Entra in politica a 17 anni tra le file dei socialisti e a 29 è direttore del giornale socialista l’Avanti! Ma quando scoppia la Prima Guerra Mondiale lascia il partito. I socialisti infatti sono contrari all’entrata in guerra dell’Italia. Mussolini invece è favorevole. Fonda dunque un giornale e un movimento politico interventista. La guerra finisce. Pur vincitrice, l’Italia non trae benefici. Il Paese è teatro di scioperi e agitazioni. Alle elezioni del ‘21 ben 35 fascisti vengono eletti tra le file dei moderati. La crisi economica non cessa, il governo non è all’altezza. Mussolini ancora una volta si fa portavoce del malcontento popolare, forma il Partito Nazionale fascista e chiede lo scioglimento delle Camere. Con un atto dimostrativo, 30.000 fascisti si recano a Roma per manifestare. Il re Vittorio Emanuele nomina Mussolini Primo Ministro.

Nel suo primo governo Mussolini rafforza l’esecutivo togliendo potere al Parlamento e promulga una nuova legge elettorale maggioritaria. Alle elezioni del 24 i fascisti ottengono il 65% dei voti. Ma il deputato socialista Matteotti denuncia brogli elettorali. Viene rapito e ucciso. L’evento scatena una crisi di governo. L’opposizione non riesce però a organizzarsi. Il 3 gennaio del 1925 con uno storico discorso al Parlamento Mussolini chiude la crisi assumendosi la responsabilità politica e morale dell’omicidio Matteotti. Ha inizio la dittatura fascista. Mussolini ha dalla sua il Re e il Papa. Nel corso del suo regime Mussolini cerca di costruire una forte identità nazionale. L’Italia fascista vuole porsi come erede dell’Impero di Roma, ed essere al tempo stesso un Paese moderno. Il Duce rafforza l’economia, potenzia le infrastrutture, dà un nuovo impulso all’architettura e all’arte pubblica, crea un apparato di servizi sociali. Mussolini vuole fare dell’Italia un impero coloniale. Per questo, nel 1935 promuove la conquista dell’Etiopia.

Ma l’invasione provoca l’isolamento diplomatico dell’Italia. L’unico interlocutore europeo resta Hitler, capo della Germania nazista. Il duce e Hitler stringono un’alleanza, che nel ’39, in vista della guerra imminente si trasformerà in alleanza militare. Per compiacere l’alleato, nel ‘38 Mussolini promulga leggi razziali contro gli ebrei. Nell’estate ‘39 inizia la Seconda Guerra Mondiale. L’alleanza con la Germania si allarga anche al Giappone. Ma la guerra non volge a favore dell’Asse. Anche tra le sue fila la popolarità di Mussolini è in grande calo e quando nel ‘43 le armate angloamericane invadono il Sud Italia, è proprio il Gran Consiglio del Fascismo a destituirlo. Il re lo fa arrestare. I Tedeschi lo liberano dalla sua prigionia sul Gran Sasso e lo conducono a Salò. Qui Mussolini fonda la Repubblica Sociale Italiana, diretta emanazione del governo tedesco. Ha inizio la resistenza armata di gruppi partigiani antifascisti. Ma la fine della guerra è alle porte. Il 28 aprile ‘45, il Duce, in fuga verso la Svizzera insieme a Claretta Petacci, sua amante storica, viene catturato sul Lago di Como. La verità sulla morte di Mussolini resta ancora da accertare. Il suo cadavere, esposto a Milano in Piazzale Loreto, viene sepolto a Predappio. Lascia un’Italia in macerie, umiliata sul piano internazionale e lacerata da divisioni politiche spesso violente.



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