Franklin Delano Roosevelt è il 32° Presidente degli Stati Uniti d’America, l’unico a ricoprire questo incarico per quattro mandati consecutivi. Nasce il 30 gennaio 1882 a Hyde Park, da una ricca famiglia dello stato di New York. A 23 anni sposa Eleanor, figlia del cugino Theodore Roosevelt, Presidente in carica degli Stati Uniti. Divenuto avvocato, si avvicina alla politica: viene eletto senatore nelle fila dei Democratici, e negli anni ’10 è nello staff del Presidente Wilson. A causa di un attacco di poliomielite, riduce per alcuni l’attività politica, ma nel 1928 è eletto governatore dello Stato di New York, e due anni dopo riceve un secondo mandato. In questo periodo gli Stati Uniti attraversano una dura crisi economica, la Grande Depressione: la disoccupazione è alle stelle, fabbriche e banche sono in fallimento. Roosevelt non si fa intimorire: si candida alla Presidenza e vince le elezioni. Il 4 marzo 1933 entra alla Casa Bianca.

Il nuovo Presidente attua importanti riforme: riordina il sistema bancario e borsistico, e incrementa il peso del governo nel controllo delle dinamiche del mercato. Ma Roosevelt interviene soprattutto sulle politiche sociali, aumentando la spesa pubblica per fornire ai lavoratori pensioni e sussidi di disoccupazione. Da sempre caratterizzata da scarso intervento statale nel mercato, l’economia statunitense cambia rotta: è il cosiddetto New Deal, ispirato alle teorie dell’economista inglese John Maynard Keynes. Superata la crisi, nel 1936 Roosevelt viene rieletto. Tre anni dopo, scoppia la Seconda guerra mondiale: Gran Bretagna, Francia e, in un secondo tempo, Unione Sovietica, combattono contro Germania, Italia e Giappone. Gli Stati Uniti restano fuori dal conflitto, ma stipulano accordi per la fornitura di armi alla Gran Bretagna. La difficile situazione internazionale spinge i Democratici a candidare Roosevelt anche per le elezioni del 1940. Il Presidente corre per un terzo mandato: è la prima volta nella storia degli USA.

Roosevelt vince le elezioni, e il 14 agosto 1941 firma con il Primo ministro inglese Winston Churchill la Carta atlantica, che segna l’alleanza tra i due Paesi contro la Germania nazista di Adolf Hitler. Passano pochi mesi, e la base statunitense di Pearl Harbor è attaccata dall’aviazione giapponese: gli Stati Uniti entrano in guerra. L’intervento statunitense cambia il corso del conflitto: la Germania e i suoi alleati subiscono sconfitte decisive. Nel febbraio 1945, nei primi giorni del suo quarto mandato, il Presidente partecipa alla Conferenza di Yalta: ormai certi della vittoria, Roosevelt, Churchill e il leader sovietico Stalin decidono il futuro assetto del mondo. Roosevelt non riesce però ad assistere alla fine della guerra: muore il 12 aprile 1945, stroncato da un’emorragia cerebrale, all’età di 63 anni.

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